Droga, gente che muore di fame, cattive compagnie, futuro, lavoro, relazione diretta tra impegno personale e i risultati, il perché darsi da fare quando basta leccare i piedi alle persone giuste, vita, morte e miracoli. È vero: parlare con i figli di certe cose è dura, molto dura. Solo l’idea di vedersi tutti assieme alla sera, in quel piccolo tempo della cena e attaccare il discorso su uno di questi temi, superata le soglie del disinteresse e della repulsione generazione, è da togliere il fiato. Vai mai poi a pensare che esista qualcosa di più complicato di cui parlare che dei contraccettivi, della vita oltre la morte e del sistema elettorale con doppio turno alla francese? Ebbene, esiste. Si tratta di affrontare il vero tabu dei tempi contemporanei: perché la mamma ha sforato il plafond del bancomat? Perché il papà del mio compagno di banco ha la carta credito tutta d’oro e tu no? Ma noi siamo ricchi o siamo poveri? Per il 20 per cento dei genitori americani è più difficile parlare con i figli di soldi che di droghe. Questo vien fuori da Parents, kids and money, uno studio americano che per il quarto anno consecutivo fotografa il rapporto col denaro di genitori e figli dagli 8 ai 14 anni. La crisi del genitore di fronte al piatto con gli avanzi freddi della cena, così forte da indurlo perfino ad abbassare di un paio di tacche il volume della tv sintonizzata sui pacchi di rai1, è dovuta al fatto che no ci sono grandi risposte da dare. La droga? La droga fa male. Facile. Il sesso? Non vale lo stesso senza amore. Mmm, già più difficile ma standardizzabile nell’alveo dei discorsi generazionali. Qualcos’altro lo demandi al catechismo, de o tre questioni sono riconducibili a un generico dover essere, ma il rosso in banca perché ci si è addossati un leasing sulla bmw di famiglia invece che farsi una panda, quello è più ostico da argomentare. Infatti, secondo il report, i genitori confermano come sia facile o abbastanza facile spiegare al figlio che fumare fa male (95 per cento dei casi), o che le droghe siano da evitare (93 per cento) o ancora che il bullismo sia da condannare (94 per cento). Ma quando si passa alle finanze familiari, il 19 per cento ammette di essere in seria difficoltà a parlarne, così come il 28 per cento dei genitori giudica difficile spiegare gli investimenti fatti. Tutto questo anche se i genitori si definiscono abbastanza o molto preparati (82 per cento) sui temi finanziari. Insomma, è dura imparare da soli a spendersi tutta la paghetta il sabato pomeriggio per poi elemosinare il soldi il resto della settimana, oppure ingegnarsi per sottrarli a qualche compagno a scuola oppure ancora battere cassa con moine fasulle presso i nonni. Per fortuna, viene naturale.
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