Fioccano le riserve alla proposta avanzata da Milena Gabanelli a Report di tassare del 33 per cento l’uso del contante. Su MF, per esempio, si ipotizza: "La finalità anti-riciclaggio e antievasione è chiara ed è apprezzabile, ma le conseguenze di una simile decisione potrebbero essere devastanti". L’ipotesi della tassazione muterebbe non solo il rapporto tra cittadino e banca centrale o tra cittadino e Fisco ma, in generale, l’intero sistema dei pagamenti e il ruolo stesso degli Istituti centrali: "Forse la signora Gabanelli non ha ben chiaro che toccando quel tassello si mette a rischio l’intera architettura dell’emissione, con impatti imprevedibili sull’Eurozona. Ammesso, naturalmente, che una misura del genere sia adottabile da un solo Stato e non contrasti con il Trattato Ue e con lo statuto della Bce. Ma quand’anche ciò fosse, la tassa sulle banconote costituirebbe una spinta alla tesaurizzazione del contante e alla nascita di un mercato nero. In breve, chi volesse sfruttare il nuovo quadro normativo potrebbe approvvigionarsi di contante nei Paesi dove una tale misura non esiste, per impiegarlo negli usi più svariati nel mercato parallelo, che a questo punto si gonfierebbe oltre ogni limite".
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