Pene aumentate per corruzione e concussione anche se mancano ancora gli interventi correttivi per l’allungamento dei tempi di prescrizione, indicati anche dalle istituzioni internazionali come uno dei maggiori ostacoli alle effettive condanne dei tangentisti. Questo è il contenuto dell'emendamento del governo al disegno di legge sulla corruzione, depositato dal ministro della Giustizia Paola Severino, in discussione in Commissione giustizia alla Camera a partire da maggio. Pene da tre a sette anni di reclusione per la corruzione in caso di atti contrari ai doveri d'ufficio (attualmente sono previsti da due a cinque anni. Da uno a cinque anni per la corruzione in atti d'ufficio, ovvero quando un funzionario pubblico vende un atto che dovrebbe concedere per legge (oggi da sei mesi a tre anni). Sulla concussione, l'emendamento del governo Monti propone l'aumento della sola pena minima, che passa da quattro a sei anni, mentre resta immutata la massima, 12 anni.
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