Sarà nei negozi per il Natale del 2013 a un costo stimato attorno ai 500 euro. È appena stata presentata al Manhattan Center di New York da Andrew House, boss di Sce, la divisione Sony che si occupa dell'entertainment. Si chiama Playstation 4, per gli amici Ps4, ed è la nuova console da 8 Gb di Ram, architettura X86, hard disk interno e un'integrazione semplice e immediata con i social network. A partire dal cloud gaming ovvero dalla possibilità di giocare in streaming (banda ultra larga permettendo) abbandonando l'idea del device fisico. Come spiegano dalla Sony: "Puntiamo a fare un vero game centre, integrando tutti i devices in uno scenario completamente cambiato dagli smartphone e dai tablet, competitivo per noi ma anche ricco di opportunità". Secondo NPD Group, il mercato dei giochi da mobile in download crescerà del 16 per cento quest'anno toccando quota 5.9 miliardi di dollari, allo stesso tempo le vendite dei titoli da 60 dollari è crollato del 21 per cento raggiungendo gli 8.9 miliardi di dollari. In questa direzione, ecco i due nuovi bottoni Options e Share, il secondo dei quali consente la condivisione delle proprie sessioni sul PlayStation Network mostrandole in streaming in tempo reale o creando dei video che gli altri utenti possono commentare. Oltre a questa predisposizione all'ecosistema, la Ps4 si presenta come una console che punta alla condivisione con i social network e quindi ad un diretto collegamento con gli smartphone. Si era parlato a suo tempo anche di un utilizzo della Nfc sulla consolle per tagliare fuori il mercato dei giochi usati (i tag delle singole copie dei giochi e dell'account con le informazioni impresse nel chip non avrebbero consentito cambi di console) ma non se n'è fatto nulla. Intanto, la Sony Personal Content Station (LLS-201), in uscita il 30 aprile in Giappone, utilizzerà la Nfc per l’accoppiamento rapido dei dati con i telefoni Android e i tablet, assieme a una app per gestire i backup tramite WiFi. Le strade della console e dei pagamenti in mobilità stanno sempre più convergendo, sia attraverso la Nfc che attraverso i meccanismi propri dei social network, a partire dalle monete digitali come Bango o i Bezos dollari.
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Lo sappiamo, l’Italia è il Paese che utilizza di più il contante nei pagamenti: il 90 per cento contro una media europea del 60 per cento. Come sappiamo che l'Italia è indietro anche in quanto a numero di operazioni di pagamento con denaro elettronico: 48 pro capite contro una media europea di 157 ma è la prima nazione europea per numero di rapine in banca, tra le prime per evasione fiscale con il 18 per cento del Pil, fra i 200 e i 300 miliardi di euro stimati e con un’economia sommersa pari al 30 per cento sempre del Pil. A partire da questi dati è stato lanciato a Palermo un concorso per idee dedicato agli studenti e ai laureati in Economia e Scienze politiche, invitati a individuare strumenti e soluzioni concrete, innovative e originali da adottare per ridurre gli effetti negativi dell’utilizzo del contante. Come si legge nel bando: "L’uso prevalente del denaro contante quale strumento di pagamento ostacola l’azione di contrasto al riciclaggio dei capitali delle organizzazioni mafiose e criminali, contribuisce a fare proliferare il lavoro nero e irregolare, indebolisce le imprese sane e rispettose delle leggi, è funzionale all’evasione fiscale". Hanno vinto due studentesse e una neolaureata della facoltà di Economia che sono state premiate dalla Fisac-Cgil che si sono aggiudicate un assegno da mille euro ciascuna. Come ha spiegato il segretario generale della Fisac-Cgil, Agostino Megale: "Bisogna educare all’utilizzo della moneta elettronica, perché nell’uso del contante si annida un’economia sommersa che non ha paragoni in Europa".
Max Levchin, cofondatore di 
Cadrà la distinzione tra banche internet e tradizionali. A questa conclusione arriva un ampio reportage di Milano Finanza che riporta, tra l'altro, i dati Abi Lab 2012 relativo al 2011 in cui evidenzia come ormai l’83 per cento dei clienti faccia uso dei canali bancari virtuali e a distanza. "Non male se si considera che solo nel 2005 i clienti che usavano sia i canali fisici sia quelli a distanza erano soltanto il 60 per cento. Ecco perché l’investimento in tecnologia è cresciuto del 4 per cento sul 2010 attestandosi nel 2011 a 4,5 miliardi di euro. Mentre la relazione in tempo reale col cliente è in aumento rispetto ai 2 milioni di contatti email e chat e oltre 51 milioni di telefonate del 2011". I principali istituti italiani sviluppano strategie in questo senso: "Il Banco Popolare ha un piano triennale per portare sul web l’intera offerta di prodotto mentre Unicredit entro il 2015 eliminerà il 75 per cento delle casse dalla sua rete di filiali, sostituendole con i bancomat intelligenti". Al contrario le banche on-line, da Ing Direct Italia a CheBanca!, "fanno il percorso inverso e decidono di strutturarsi aprendo presidi nelle principali città italiane". Il ricorso a servizi finanziari telematici da parte di famiglie e imprese sta crescendo "in modo apprezzabile: dai 25 milioni del 2008 siamo arrivati a sfiorare i 30 milioni del 2011 secondo Banca d’Italia".
Secondo una ricerca del Politecnico di Milano a fine 2016 il numero di utenti che pagheranno con una soluzione di Mobile Proximity Payment si avvicinerà ai 10 milioni di utenti per un valore complessivo di 4,7 miliardi di euro. Si tratta, ora, di capire quale tecnologia preverrà sulle altre. In questo senso, QR Money di CartaSi è 
A Rapid City, una piccola cittadina del Sud Dakota, un college di tecnologia per l'estrazione mineraria, ha inaugurato nel bar del campus una tecnologia di pagamento che sostituisce bancomat e carta di credito con l'impronte digitale. Si chiama biocriptologia ed è un po' biometria e un po' codifica dei dati personali. Rispetto ai lettori di impronte digitali che già esistono, questa tecnologia rileva l’emoglobina del dito e ne verifica le pulsazioni. Cinquanta studenti e quattro membri dello staff partecipano al programma pilota, avviato dalla Nexus, la filiale di Hanscan Identity Management con sede in Spagna, che ha brevettato la tecnologia e ha scelto questo istituto nel Midwest per avviare la sperimentazione.
Basta una app e una geolocalizzazione indoor e il negozio ci riconosce mettendo il commesso nella condizione di vedere chi siamo e quali interessi o necessità abbiamo. Negozi, ma anche pubbliche amministrazioni e musei, stanno sfruttando la localizzazione indoor e, come spiega Il Sole 24 Ore: "Sono due gli elementi di base. Una tecnologia per tracciare l’utente nei luoghi chiusi (dove il gps funziona male) e un app specifica, per smartphone (iPhone e Android). La tecnologia può essere proprietaria, basata su infrarossi o ultrasuoni. Oppure utilizzare standard su onde radio come il wifi o il Zigbee". Tra le app ci sono per esempio quella di 
Izettle, la società svedese che
L'Unità dedica oggi un ampio articolo alla questione del cash, a partire dalla proposta di portare a 300 euro il limite massimo per l’uso di denaro contante ventilata dal segretario del Pd Pier Luigi Bersani. "In effetti, l’Italia è il Paese europeo in cui si usa maggiormente il cash. Secondo la Bce, la percentuale delle transazioni in contante in Italia è circa il 90 per cento contro una media del 70-80 per cento dei principali Paesi europei (Francia, Germania, Gran Bretagna, Olanda e Belgio) e del 60 per cento in alcuni paesi (Norvegia e Finlandia). Inoltre, per quanto riguarda l’uso degli strumenti elettronici di pagamento (carte di credito, bancomat e smartphone) l’Italia è l’ultima fra i grandi Paesi Ue". L’utilizzo del contante costa complessivamente al nostro sistema economico circa 8 miliardi di euro, pari allo 0,52 per cento del Pil (133 euro pro-capite): sono valori superiori alla media europea (0,40 per cento), a eccezione dell’Ungheria (0,79 per cento). "Da questo punto di vista sono particolarmente interessanti le cinque proposte della petizione alla Commissione europea organizzata dal sito www.waroncash.org. Il sito, e il 
Al via il Mobile world congress di Barcellona dove si sfidano tra loro i produttori di smartphone e gli operatori telefonici che si trovano ad agire in nuovo paradigma all'interno del quale la voce ha lasciato sempre più spazio a internet. Ogni discorso parte da questi dati: nel 2018 il 92 per cento della popolazione sarà connesso e, a oggi, ci sono 6 miliardi di abbonamenti telefonici che diventeranno 9 in cinque anni. Come spiega Il Sole 24 Ore: "La scorsa edizione la parola chiave era stata Lte. Ora la Long term evolution è realtà anche in Italia: da poche settimane in molte città è possibile sottoscrivere, a pagamento, gli abbonamenti a internet superveloce offerti dagli operatori. Quali saranno le principali applicazioni? Il più grande benefit del 4G è la latenza (il tempo di risposta), che è tre volte inferiore rispetto al 3G. Questo significa che ci vuole meno tempo per accedere a internet". I benefici di questa banda larga e speriamo stabile sono tanti, a partire dallo sviluppo dell’healthcare: "In Africa c’è un medico ogni 10mila abitanti. Con gli smartphone diventerà possibile cercare informazioni sanitarie, fare analisi dei dati del paziente, condividerli da remoto. Vedremo una trasformazione incredibile, ora solo agli inizi". Importante sarà anche la riduzione della CO2: "L’Ict verrà usato sia in maniera attiva che difensiva. Penso alle reti elettriche intelligenti, le auto connesse e i nuovi carburanti che ottimizzeranno i consumi e abbatteranno le emissioni".
Telecom Italia punta sulla Nfc e comincia da Milano: in collaborazione con Banca Intesa Sanpaolo e Setefi ha inviato un sms agli utenti in possesso di uno smartphone di ultima generazione invitandoli in negozio per sostituire gratuitamente la propria sim con una nuova, abilitata a questo tipo di pagamenti. L'operazione verrà estesa in estate anche a Torino e Roma e prevede un esperimento con 2mila sim a disposizione che passa, poi, per l'associazione del numero a una prepagata Intesa Sanpaolo (anche gratuita) o a una carta di credito del circuito MasterCard. L’acquisto dei biglietti e degli abbonamenti ai mezzi pubblici via mobile è quello oggi che attrae di più le persone, ma non bisogna sottovalutare le potenzialità dei coupon digitali e delle sperimentazioni legate ai programmi fedeltà che stanno dando risultati: è per esempio possibile oggi predisporre l'invio di buoni sconto geolocalizzati e tagliati sugli interessi dell'utente.
Come racconta La nuova Venezia "Nonostante la crisi della politica i commercianti di Confcommercio Unione Venezia rinnovano la fiducia al Parlamento consegnando, simbolicamente, una personalissima carta di credito ai candidati deputati e senatori del Veneziano". Si tratta di una card che riproduce una vera carta di credito con il logo dell’associazione e un piccolo promemoria con le priorità per il rilancio del settore, ovvero riduzione della pressione fiscale, meno burocrazia, aiuti dalle banche, stop all’Imu. La Policy Credit Card "è stata consegnata ai candidati di tutti gli schieramenti che hanno risposto all’invito di Confcommercio ad affrontare le questioni su commercio, turismo, piccola impresa".
La piattaforma di e-commerce 
Due milioni è il numero degli smartphone che in Italia sono dotati di tecnologia Nfc, saranno 6 milioni entro la fine dell’anno. Come racconta il Corriere della Sera sui dati dell’osservatorio Nfc & Mobile Payment del Politecnico di Milano presentati oggi, "aumenta l’offerta di servizi commerciali per smartphone (da Intesa Sanpaolo a Vodafone, da 
Repubblica Affari & Finanza fa il punto sui progetti di sviluppo della Nfc nel mobile payment. A partire dall'Inghilterra dove il gruppo di supermercati Tesco "ha avviato un progetto pilota nel tentativo di evitare ai clienti di far la fila alla cassa": si stanno sperimentando i pagamenti contactless in quaranta punti vendita dove si può già utilizzare o la propria carta o il telefonino per pagare i piccoli acquisti. " Così si consente al cliente di fare la spesa in modo più rapido e semplice". Negli Stati Uniti c’è chi crede tosi tanto nel futuro dei pagamenti mobile da essere disposto a spendere 25 milioni di dollari. È il