Il Corriere del Ticino presenta il quadro di un'interessante procedura di accertamento fiscale, questa volta non italiana. Da noi si fa un gran parlare di redditometri, di Serpico e delle lunghe mani telematiche che frugano nei nostri conti correnti, ma la lotta all'evasione è alla corruzione, come chiarito più volte anche dallo stesso Monti, è davvero una guerra. Che si combatte, come in Grecia, a colpi duri come quello prospettato dal ministero allo Sviluppo che sta studiando un provvedimento choc: i clienti cui non viene rilasciato lo scontrino in un ristorante o in un negozio potranno uscire a pancia piena o con la merce che avrebbero voluto comprare senza pagare un centesimo. O come quello che gli agenti del fisco francesi sembra compiano uscendo pure dai propri confini: "Viaggiano come turisti, ma sono agenti del fisco: gli ispettori tributari francesi sono spesso in incognito in Svizzera per raccogliere prove contro evasori fiscali. Lo rivela un’inchiesta della SonntagsZeitung e di Le Matin Dimanche, che propongono varie testimonianze anonime di funzionari. La loro attività, che viola la legge e la sovranità elvetiche, è nota alle autorità della Confederazione". Come ricorda il Corriere: "In linea di principio solo istanze ufficiali svizzere hanno diritto ad esercitare la loro autorità sul territorio nazionale. Infrazioni a questo proposito sono punite dal Codice penale: l’articolo 271 (atti compiuti senza autorizzazione per conto di uno Stato estero) prevede una pena massima di tre anni di detenzione". Certo che seguire e perseguire le spie non è facile: "Per poter aprire un procedimento è necessario un sospetto motivato, basato su indizi concreti che rendano probabile l’esistenza del reato. È nella natura delle cose che queste informazioni difficilmente siano disponibili". Sembra che gli ispettori francesi quando viaggiano in Svizzera rispettino precise regole interne, del tipo che gli spostamenti devono avvenire ufficialmente solo nel tempo libero e che i viaggi si fanno in treno perché, in caso d'incidente d'auto, i controlli potrebbero portare alla verità. Insomma, fanno finta di essere turisti e vanno ad ispezionare le abitazioni e le sedi delle società: "Se qualcuno fa domande l’interessato afferma di essere un agente immobiliare". Inoltre: tutti i costi devono essere coperti attraverso la carta di credito personale: "Per ottenere poi il rimborso gli ispettori fanno figurare una trasferta interna alla Francia. Le prove del loro soggiorno elvetico finiscono per contro nel distruggi documenti". La Svizzera non è il solo paese che lamenta queste incursioni e il Lussemburgo sembra aver portato davanti alla corte di cassazione di Parigi abbastanza elementi di prova per sollevare un caso.
L’articolo Serpico, gli scontrini greci e il fisco francese che si finge turista per frugare in Svizzera sembra essere il primo su War on Cash.
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