Come racconta il Secolo XIX, tutti i paesi europei stanno ormai adottando disposizioni nel rispetto della Direttiva comunitaria 60/CE del 2005 nota come terza direttiva antiriciclaggio, "Emessa per contrastare il possibile uso dei sistemi e degli strumenti finanziari per il riciclaggio di proventi da attività illecita e per il finanziamento del terrorismo, da cui è derivato il Regolamento n.1889/2005 relativo ai controlli sul denaro contante. Il Regolamento comunitario ha carattere generale e vincolante per tutti gli Stati membri obbligati, tra l’altro, a prevedere strumenti e procedure per l’individuazione del denaro contante in entrata e in uscita dall’Unione Europea". Con un decreto in vigore nel gennaio 2009 il nostro ordinamento prevede l’obbligo di dichiarazione dei movimenti in denaro in entrata e in uscita dall’Unione Europea quando l’ammontare sia uguale o superiore a 10 mila euro. La soglia sull'uso del contante è stata portata a mille euro e dal 1 gennaio del 2014 i commercianti e i professionisti dovranno accettare pagamenti a mezzo bancomat. Mentre, invece, per quanto riguarda l’e-commerce, "è prevista una parziale detassazione dei ricavi da commercio elettronico internazionale per imprenditori residenti se il pagamento avviene a mezzo strumenti elettronici che garantiscono la tracciabilità". Nel corso del 2011 le operazioni segnalate in quanto ritenute sospette "sono state 48.836, nel cui novero se ne registrano 18.167 in contanti e tra queste il 57 per cento sono rappresentate da prelievi e il 43 per cento da versamenti. I bonifici segnalati sono stati 11.428 di cui il 61 per cento nazionali e la restante parte esteri".
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