Come racconta Il Mondo, "oggi si apre il diciottesimo congresso del Partito comunista cinese e il mondo attende la staffetta al vertice dell’ex Impero di mezzo. E per dare una mano all’economia e ai consumi interni è scattato il via libera alle carte di credito occidentali (senza partnership locali): anche i cinesi potranno insomma indebitarsi sempre più, per concedersi lussi e piaceri". Con un tasso di risparmio ancora altissimo al 40 per cento, il denaro di plastica apre un muovo mercato con 1 miliardo di potenziali clienti: "È una mossa nella direzione di una maggior liberalizzazione, che apre le porte a una crescente presenza di istituti bancari stranieri, un modo per dare un segnale di apertura; e al tempo stesso, anche una mossa per aiutare i consumi interni". Dopo decenni di crescita a doppia cifra, l’economia cinese cresce ora "solo" del 7,5 per cento annuo "Ma le card potrebbero dare gas all’economia: ora sono circa 300 milioni le targhette di credito (tra consumer e corporate) in circolazione. Il numero di carte è quasi triplicato tra il 2006 e il 2008, gli anni del grande boom, per un volume di transazioni pari a 3,5 trilioni di yuan". Il mercato cinese cresce del 30 per cento annuo e diventerà il più vasto mercato mondiale per numero di credit card emesse, entro un decennio.
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