La Grammofonleverantörernas Förening, ovvero l'associazione dei discografici svedesi, ha diramato una ricerca secondo la quale nel paese i servizi in streaming, con Spotify in testa, hanno prodotto l'89 per cento dei ricavi da fruizione musicale digitale. Ai download, compresi quelli da iTunes, resta nel piatto appena l'11 per cento. Il rapporto dice anche che il mercato digitale ha ormai distanziato, in termini di fatturato, il settore tradizionale dei cd: nella prima metà del 2012, il digitale ha prodotto entrate per circa 33 milioni di euro) contro i 19 milioni di euro usciti dalla vendita per supporti fisici. Insomma, il consumatore svedese si è potentemente spostato verso i consumi digitali, decisamente puntati sullo streaming, dove la carta di credito trova pieno utilizzo non per l'acquisto di singoli brani o album ma per abbonarsi al libero accesso a cataloghi di diversi milioni di canzoni. A un prezzo medio di circa 10 euro al mese.
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