Come riferisce Il Sole 24 Ore, in Germania le autorità fiscali hanno messo nel mirino clienti tedeschi del Credit Suisse sospettati di evasione. "Secondo la stampa tedesca le persone toccate dall’inchiesta sarebbero tra 5mila e 7mila e l’accusa riguarderebbe il camuffamento di conti bancari in prodotti assicurativi vita esenti da imposte; gli investigatori avrebbero indicato che le somme sottratte al fisco ammontano a diversi miliardi di euro. Credit Suisse dal canto suo ha affermato che l’inchiesta riguarda i clienti e non la banca e che i prodotti finanziari sono stati correttamente venduti". Un’altra vicenda nei mesi scorsi aveva toccato direttamente il Credit Suisse, che in settembre ha pagato 150 milioni di euro per mettere fine ad una inchiesta della Procura di Düsseldorf contro alcuni dipendenti della banca in Germania, sospettati di aver aiutato un migliaio di persone a frodare il fisco. Ora c’è quest’altro capitolo "che arriva in un momento particolare, perché la Svizzera ha firmato con la Germania (oltre che con Gran Bretagna e Austria) un accordo fiscale, il cosiddetto Rubik, che prevede un’imposta liberatoria per i capitali non dichiarati e depositati in Svizzera, in cambio del mantenimento del segreto bancario. L’accordo deve essere però ancora ratificato dal Parlamento tedesco". Intanto in Francia sono stati perquisiti gli uffici di Bordeaux dell’altra grande banca elvetica, la Ubs. "Secondo agenzie di stampa francesi, la perquisizione sarebbe legata ad una inchiesta su riciclaggio di denaro proveniente da frodi fiscali".
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