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lunedì 15 ottobre 2012

Paypaljob.blogspot.com: La tassa di interscambio che fa comodo solo ai commercianti

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La tassa di interscambio che fa comodo solo ai commercianti
Oct 15th 2012, 06:03

Prosegue il dibattito sull'interchange fee. Dopo aver pubblicato la scorsa settimana l'articolo di Enrique Calvet, membro della Commissione consultiva per le trasformazioni industriali del Comitato economico e sociale europeo, è la volta di altri studi sviluppati da Pascual Fernández Martínez, professore di Economia Applicata presso l'Universidad Rey Juan Carlos di Madrid (i virgolettati sono ripresi da Europolitics).

L'interchange fee è una piccola commissione pagata dalla banca di un esercente (acquirer) alla banca del titolare della carta (issuer) nell'ambito di una transazione tramite carte di pagamento. Generalmente, è pensata per bilanciare i costi e i benefici dei pagamenti elettronici e assicura che ogni partecipante contribuisca in modo equo ai costi associati all'elaborazione e alla protezione delle transazioni tramite carte di pagamento. L'interchange fee è inclusa nella commissione che un esercente deve versare alla propria banca (acquirer). Per questo motivo, alcuni esercenti sono contrari alla sua applicazione e vorrebbero che venisse sottoposta a un massimale, limitata o perfino vietata. Molti politici hanno inoltre sostenuto che se questo dovesse avvenire, anche i consumatori ne trarrebbero vantaggio, ad esempio grazie a una riduzione dei prezzi per le merci che acquistano. La realtà dovrebbe tuttavia essere analizzata con maggior precisione e adottando un punto di vista completo. La settimana scorsa abbiamo visto il caso della Spagna dove nel periodo di cinque anni che va dal 2006 al 2010, le interchange fee sono state ridotte di oltre il 57 per cento. Tuttavia i consumatori non hanno ottenuto alcun beneficio da questa riduzione. I commercianti, invece, senza dubbio ne hanno tratto giovamento: queste riduzioni hanno permesso loro di risparmiare 2,75 miliardi di euro nei cinque anni in questione. Inoltre, cosa decisamente sorprendente, i costi per i consumatori, dovuti principalmente alle commissioni annuali sulle carte, sono aumentati di uno sbalorditivo 50 per cento nello stesso periodo. Questo si traduce in un carico aggiuntivo di 2,35 miliardi di euro che i consumatori hanno dovuto sostenere solo per l'utilizzo delle proprie carte di pagamento. Spiega Pascual Fernández Martínez: "Risultati simili sono stati osservati in altre parti del mondo, ad esempio in Australia all’inizio dello scorso decennio, quando la Reserve Bank of Australia ha imposto un obbligo di riduzione delle commissioni di interscambio che ha comportato costi aggiuntivi di utilizzo della carta per i consumatori di oltre 500 milioni di dollari australiani. Negli Stati Uniti, il 76 per cento dei commercianti ha dichiarato, in un sondaggio del novembre 2011, che, dopo l’entrata in vigore della regolamentazione sull'interscambio dello stesso anno, non si erano registrati risparmi effettivi per il consumatore finale".

L’articolo La tassa di interscambio che fa comodo solo ai commercianti sembra essere il primo su War on Cash.

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