A quanto si legge nel “Bilancio di mandato 2005-2012″, illustrato al Senato dal presidente dell’Agcom, Corrado Calabrò, l'Italia ha questo primato con 21 milioni di smartphone e 1,5 di tablet. Il settore delle telecomunicazioni ha continuato a svilupparsi a un tasso superiore al 6 per cento annuo e la telefonia mobile ha superato ormai quella fissa, incidendo in modo determinante sul Pil con un valore pari al 2,7 per cento. Siamo inoltre ai primi posti nella portabilità del numero telefonico, con 30 milioni di passaggi registrati dal 2006 e con tempi ridotti a un giorno lavorativo. Altro dato record a livello europeo è il passaggio di operatore che, negli ultimi 12 mesi, ha superato i 9 milioni. Altro discorso è quello invece che riguarda l'avvicinamento al mobile payment per il quale restiamo indietro in termini di servizi e infrastrutture rispetto agli altri Paesi dove queste forme di pagamento sono ormai quotidiane. Negli Stati Uniti smartphone e tablet sono i mezzi privilegiati per accedere ai servizi bancari. Da una ricerca del Pew Research Center risulta, infatti, che oltre un terzo dei proprietari di smartphone si serva del cellulare per pagare bollette o controllare il proprio conto, mentre circa il 46 per cento ha scaricato e comprato un'applicazione mobile.
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