Milano Finanza racconta la corsa a offrire conti correnti identici a quelli bancari, anche se non remunerati, e strumenti di pagamento come le carte da parte di operatori accreditati del settore: in poco più di due anni sono nati in Italia circa 40 operatori, che adesso stanno crescendo in maniera esponenziale, soprattutto dopo che il governo Monti, con il decreto Salva-Italia, ha lanciato la crociata contro il contante. "Come mai la Conad presenta alla Banca d’Italia domanda di autorizzazione a costituire un istituto di pagamento? Perché è un affare molto vantaggioso. L' hanno fatto di recente, a quanto pare già con buon successo, altri concorrenti della grande distribuzione non meno blasonati. Parliamo delle Coop, che allo scopo hanno costituito Factorcoop Spa, e grazie alla quale non solo offrono ai clienti carte di pagamento emesse in casa ma chi fa la spesa alla Coop può pagare direttamente alla cassa le bollette dell’Eni, dell’Enel, o anche della Telecom". Emettere carte di pagamento è utile per fidelizzare la propria clientela: "Ma non c’è solo questo. Creare un proprio istituto di pagamento consente di risparmiare le provvigioni che finora erano appannaggio del sistema bancario. Per esempio, nel caso di un supermercato, le commissioni che in precedenza il negoziante doveva pagare all’emittente della carta di credito o di debito potranno rimanere in casa. Ma c’è anche un ulteriore vantaggio, che può risultare particolarmente attraente nell’attuale congiuntura di mercato, dove la liquidità nel sistema bancario vale oro. Un istituto di pagamento può essere una buona carta da giocarsi nella relazione con le banche, grazie all’enorme somma di denaro che viene movimentata ogni giorno".
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