Come ormai conclamato, iI commercio elettronico in Italia è decollato nel 2011 di quasi il 20 per cento e, come se non bastasse, ha una prospettiva nel 2012 di un altro balzo del 18 per cento. Si tratta ormai di un giro d'affari da otto miliardi di euro che diventeranno nove e mezzo entro dicembre, con un picco di acquirenti che a marzo ha superato per la prima volta il tetto dei dieci milioni di persone. Entrando nelle abitudini dei consumatori da e-commerce, l'ultima edizione dell'E-Commerce Behaviour Consumer Report, realizzata da ContactLab in collaborazione con Netcomm, apre alla lettura di alcuni aspetti che riguardano in modo più preciso il settore del denaro digitale. In primo luogo, occorre considerare quanto gli utenti Internet abbiano ormai abbandonato i metodi di pagamento tradizionali, che rimangono preferenza di un ristretto numero di utenti (meno del 3 per cento). Ciò significa che, forse, siamo arrivati al momento di abbandonare definitivamente il saldo in contanti alla consegna e il pagamento in contrassegno (ancora attorno al 22 per cento delle preferenze), in favore prima di tutto delle carte prepagate che rappresentano già oggi lo strumento più impiegato nel nostro paese per regolare questo genere di transazioni (35 per cento), mentre al secondo posto in questa particolare classifica troviamo Paypal, scelto dal 22 per cento dei consumatori e-commerce. Quello che è ancora più significativo in queste considerazioni è l'evidenza di quanto i metodi di pagamento preferiti dagli utenti incidano poi quasi sempre sula scelta di acquistare o meno un prodotto su un determinato sito. Seconda considerazione va fatta sull'importanza, presente e futura, che hanno e potranno avere le transazioni e i pagamenti mobile. Secondo Jupiter Research, il mercato globale del mobile commerce supererà i 200 miliardi di dollari entro il 2015 e, questo, anche se il suo valore in Italia è di appena 81 milioni di euro (il tasso di sviluppo rispetto all'anno precedente è però del 210 per cento). Oggi il mobile viene impiegato dal 28 per cento degli utenti e soltanto come canale di raccolta delle informazioni, mentre l'acquisto da mobile è ancora fermo al 4 per cento: occorre però ricordare che il dato non può essere assolutamente sottovalutato perché il passo tra la ricerca di informazioni e l'acquisto è breve. Anche perché il 64 per cento degli utenti riconosce che la propria propensione a comprare da smartphone e tablet aumenterebbe se ci fosse un maggior numero di applicazioni pensate per facilitare l'acquisto. Qualsiasi riflessione sulle opportunità di vendita attraverso queste modalità va comunque subordinata all'impulso che potranno presto avere attraverso i sistemi di pagamento mobile che stanno per prendere piede grazie alla tecnologia Nfc e alle sue applicazioni sugli smartphone.
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