Sono gli alti costi, uniti a burocrazia e ostacoli logistici i motivi che impediscono a oltre il 75 per cento dei poveri al mondo aprire un conto corrente bancario. La denuncia è della Banca Mondiale che ha presentato i risultati di un'analisi condotta l'anno scorso su 150mila persone in 148 Paesi. Per quanto riguarda il nostro paese, uno studio realizzato da SuperMoney spiega che una famiglia media arriva a spendere fino a 324 euro all'anno per gestire un conto corrente. Come racconta Repubblica, "La voce di spesa che pesa di più sono i prelievi effettuati negli atm di altre banche (in Italia e in altri Paesi europei), che da soli possono arrivare fino a 50 euro all'anno. A seguire ci sono le comunicazioni periodicamente inviate dalla banca (34 euro), le commissioni sulle operazioni e sui pagamenti con carta di credito (31 euro), i versamenti di contante e assegni (26 euro), i prelievi e, infine, i bonifici allo sportello (entrambi 20 euro)". Per un conto corrente on-line una famiglia spende invece una media di 58 euro all'anno perché "le uniche voci di spesa sono date dai versamenti di contante e assegni (16 euro) e dalle commissioni sui pagamenti con carta di credito (12 euro)".
Nessun commento:
Posta un commento