La lotta al contante passa anche per la riduzione delle commissioni a carico dei negozianti che consentono ai clienti di pagare con le carte. Come ricorda MF, "Lo ha stabilito il decreto salva-Italia di inizio dicembre che invitava il settore ad autoregolamentarsi. Le banche, le Poste, il consorzio bancomat e le imprese che gestiscono i circuiti di pagamento (come Amex, Diners o Visa) avrebbero dovuto sedersi intorno a un tavolo per trovare il modo di risolvere la questione. Come del resto hanno già fatto qualche settimana fa per il conto corrente di base che è stato offerto a basso costo ai clienti con un reddito più contenuto per invogliarli ad abbandonare il contante".In questo caso, però, la situazione è più complessa perché "Nella partita sulle commissioni per l’utilizzo delle carte di credito e di pagamento le banche dovrebbero rinunciare spontaneamente a una parte degli introiti che ricevono dai propri clienti negozianti (i cosiddetti merchant), senza avere la possibilità di fissare una soglia minima di costi, con il rischio di incorrere in sanzione da parte dell’Antitrust". Così, i tavoli convocati presso il ministero dell’Economia e partiti a maggio, non hanno trovato la soluzione entro il termine indicato dalla legge, ovvero il primo giugno. A questo punto, come previsto dal decreto salva-Italia, "non resta che la strada del decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze, condiviso con il ministero dello Sviluppo Economico, sentite anche la Banca d’Italia e l’Antitrust. La bozza, che in questi giorni viene commentata dagli operatori, va a incidere soprattutto sulla trasparenza del settore. E previsto per esempio che i gestori dei circuiti dovranno rendere noti i livelli delle commissioni interbancarie applicate ai diversi strumenti e circuiti di carte, attraverso sistemi di comunicazione e consultazione facilmente accessibili dal pubblico. Per esempio il sito web".
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