Un interessante articolo del Corriere della Sera passato un po' sotto traccia racconta come ogni anno, secondo le stime di Greenpeace, in tutto il mondo il consumo di carta ammonti a circa 300 milioni di tonnellate, il che significa che oltre un terzo di tutti gli alberi abbattuti sulla superficie del Pianeta è destinato alla produzione di carta. In Italia si consuma qualcosa come una media di 200 chili di carta a testa. E qual è il settore in cui se ne consuma di più? Nel processo di fatturazione, dall'ordine all'avviso di pagamento, tanto nella pubblica amministrazione quanto nel privato. Eppure, per la cosiddetta fatturazione elettronica, "In teoria la legge ci sarebbe. La Finanziaria approvata alla fine del 2007 la rendeva obbligatoria in tutti i rapporti con la pubblica amministrazione. Ma è rimasta un splendida dichiarazione di principio perché dopo quattro anni manca ancora il decreto attuativo che avrebbe dovuto fissare i dettagli tecnici e disegnare un percorso a tappe per eliminare la carta. Qualcuno si è mosso su base volontaria, specie le grandi aziende. Ma siamo ancora su numeri da nicchia". I dati dicono chiaramente che oggi la fatturazione elettronica copre in Italia meno del 5 per cento del settore mentre in Paesi come Svezia e Gran Bretagna si arriva anche al 15 per cento. E cosa questo possa significare è presto calcolato: Bruxelles stima che per ogni punto percentuale di pratiche migrate sul web l’ Europa salverebbe 800 mila alberi l’ anno. "Ma anche per il portafoglio. Il calcolo lo ha fatto il Politecnico di Milano, che sulla fatturazione elettronica ha uno specifico osservatorio. «Digitalizzando l’ intero processo – spiega Alessandro Perego, responsabile scientifico dell’ osservatorio – il risparmio su base annua sarebbe in Italia di 60 miliardi di euro». Di cui 6 per lo Stato e gli altri per le imprese". Come per il denaro elettronico, però, le resistenze sono numerose, soprattutto da parte delle imprese che in ogni cambiamento vedono la possibilità di contrarre nuovi oneri e, soprattutto, leggerebbero nella fatturazione elettronica un ulteriore strumento per la velocizzazione degli accertamenti sull'evasione fiscale.
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