Secondo un'indagine Doxa, il 60 per cento degli italiani non uscirebbe mai di casa senza contanti e porta con sé, in media, 65 euro. Di questa dipendenza psicologica se ne è parlato a Milano, in una tavola rotonda organizzata da Wincor Nixdorf. Secondo Dario Misoli, Direttore Amministrativo di Agorà Network: "Del contante gli italiani non vogliono proprio fare a meno, nei nostri punti vendita resta lo strumento privilegiato di pagamento, superando il 70 per cento delle operazioni complessive. Gli spazi per un nuovo modo di pagare però esistono anche nel nostro Paese, come ha confermato l'esperienza della social card, uno strumento in qualche misura 'ostile' verso i suoi destinatari, tra cui figurava una quota significativa di persone di una certa età, ma il cui utilizzo si è invece velocemente diffuso". Per quanto riguarda le soluzioni di pagamento alternative, Emma Berardi, Direttore Amministrazione e Controllo di Bennet, ha spiegato che: "Se le proporzioni tra i pagamenti cash e quelli con moneta elettronica resteranno quelle di oggi, cioè circa il 60 per cento per il cash e il 40 per cento per la moneta elettronica, i volumi di contante trattato e trasferito ogni giorno continueranno a imporre costi molto significativi che renderanno necessaria una sperimentazione di soluzioni tecnologiche per il trattamento del cash: il contante infatti per sua natura va trattato, maneggiato, con una serie di attività e processi che al momento vengono svolti manualmente". Inoltre, uno degli ambiti su cui il contante impatta maggiormente è quello della sicurezza: le 1.800 rapine avvenute in Italia nel 2009 rappresentano, secondo i dati della Federazione Bancaria Europea, una percentuale superiore al 50 per cento del totale delle rapine in Europa.
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