Il Giorno ricorda che: "Dopo molte proroghe, dal 1 luglio dovrebbe scattare (secondo la legge 44 del 26 aprile 2012) il divieto per gli enti previdenziali (come Inps e Inpdap) e per le amministrazioni pubbliche, di versare a dipendenti e pensionati somme in contanti pari o superiori a mille euro". In pratica, lo stesso divieto già in vigore da dicembre per tutti i pagamenti in contanti. "Per motivi tecnici, invece, era stata rinviata l’entrata in vigore delle norme anti-contante che riguardavano stipendi e pensioni. Anche perché solo dal 1 giugno è arrivata l’offerta da parte delle banche e delle Poste dei conti correnti a zero spese perle famiglie a basso reddito e i pensionati con assegni fino a 1500 euro al mese, previsti sempre dal Governo". Dal mese prossimo, quindi, i compensi di enti e amministrazioni pubbliche verranno versati esclusivamente sul conto corrente postale o bancario, sui libretti postali o sulle carte prepagate abilitate. Magari sui conti base che da giugno i principali istituti di credito hanno cominciato a promuovere: sono conti correnti a costi contenuti e facilmente comparabili. "A fronte di un canone annuo ridotto (la media è di 37 euro) e della mancata remunerazione delle giacenze, si ha diritto a un’operatività limitata. In genere non si possono staccare assegni, chiedere una carta di credito, aprire un deposito titoli o andare in rosso. Per chi ha un Isee (Indicatore situazione economica equivalente, attestato da Inps, Comuni o Cal e da presentare in banca ogni anno entro il l marzo) inferiore a 7.500 euro, i conti base sono gratuiti. E l’assenza di spese è prevista anche per chi ha una pensione netta mensile inferiore a 1500".
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