Il Bargiornale si chiede "perché il pubblico esercizio debba rimanere ai margini della rivoluzione tecnologica. Sono, ad esempio, ancora pochi gli imprenditori che hanno compreso l’importanza di proporre un servizio wifi funzionante all’interno del proprio locale. E la stessa diffidenza talvolta riguarda anche l’accettazione di sistemi elettronici di pagamento". Infatti, il futuro che attende le imprese commerciali in materia di pagamenti no cash è dietro l'angolo: "Anche nel fuori casa. Basti pensare che Starbucks ha deciso proprio quest’anno di siglare un accordo con Pay with Square per inaugurare i pagamenti attraverso un’app che si può scaricare gratuitamente sul proprio cellulare. E si parla già di decine di milioni di transazioni che verranno processate in tutto il mondo dalla catena di caffetterie". Si può quindi già immaginare che caffè e brioche verranno presto "saldati con un semplice tocco su un display. C’è il problema delle commissioni ancora troppo alte da risolvere, ma un mondo senza contanti è davvero dietro l’angolo". Dett questo, nel nostro paese segna il passo quando si tratta di locali con una connessione wifi funzionante "Sono davvero rari. Un errore strategico. Nonostante la presenza di vetrofanie o cartelli che segnalano la presenza in numerosi bar di un wifi hotspot, il consumatore munito di pc si trova spesso davanti a un sturo di mugugni e di opposizioni del tipo: 'il sistema è “rotto', 'ci sono problemi con la connessione' o 'non funziona, stiamo aspettando l’assistenza'. Altre volte, il blocco a più sottile, quasi surreale, del tipo: 'non troviamo la password'. E evidente che questi sono disservizi che potrebbero essere risolti con un pizzico di buona volontà e un po’ di lungimiranza".
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