Da un rapporto di Confartigianato esce che i tassi d'interesse più elevati per le aziende italiane si registrano nei due capoluoghi di provincia calabresi dove gli imprenditori pagano l'8,21 per cento. Terza è Cosenza con tassi al 6,97 per cento. All'altro estremo della classifica, i tassi d'interesse più bassi sono quelli di Bolzano con il 3,91 per cento, di Trento con il 4,52 e di Cuneo con il 4,60 per cento. Il rapporto di Confartigianato mette in risalto anche i finanziamenti alle imprese, diminuiti del 4,5 per cento tra agosto 2011 e agosto 2012. Le più penalizzate sono le piccole imprese con meno di 20 addetti, i cui finanziamenti si sono ridotti del 4,9 per cento. L'Italia è al primo posto per i più alti tassi d'interesse sui finanziamenti registrati nell'area Euro dove la media si assesta al 2,56 per cento e segna uno spread di 80 punti base rispetto a tale media Ue. L'Italia è anche la maglia nera europea per quanto riguarda il rialzo dei tassi: 28 punti base tra aprile 2011 e settembre 2012, mentre, nello stesso periodo, il resto d'Europa ha visto diminuire i tassi d'interesse in media di 56 punti base, in Germania il calo è stato perfino di 95 punti base. Confartigianato ha poi misurato i costi a carico delle imprese italiane rispetto a quelle tedesche per i tassi d'interesse più alti: 10,7 miliardi di euro complessivi, con punte di 3,7 miliardi per le imprese del Lazio e di 1,8 miliardi per le aziende della Lombardia.
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