(ANSA) – La scelta dei benzinai di non accettare tra Natale e Capodanno pagamenti ‘elettronici’ riporta alla luce un dibattito più volte affrontato in Parlamento: la gratuità delle transazioni ‘immateriali’. Cioè il non pagamento delle commissioni interbancarie. Un pagamento che riguarda appunto sia i consumatori, sia gli esercenti e le relative banche fra loro. La norma contestata dai gestori degli impianti è quella inserita nel decreto Semplificazioni che prevede appunto che la transazione non pesi sul cliente. Cioè sia gratuita. Ma in quella sede si affrontò anche il tema delle commissioni bancarie che sarebbero dovute saltare grazie ad un emendamento del Pd approvato ma poi corretto. Lo stesso emendamento contro il quale si scagliarono le banche spiegando che non si poteva intervenire su un libero mercato per decreto legge. Il tema è molto dibattuto. Ad esempio a livello europeo esiste una proposta di Direttiva che potrebbe avere il via libera della Commissione Ue la prossima primavera. Si prevede in sintesi che le commissioni interbancarie, cioè il valore che la banca dell’esercente gira alla banca dell’acquirente ad ogni transazione con ‘carta’, vengano regolamentate. Ovvero si stabiliscano dei ‘paletti’ normativi per evitare la loro fluttuazione, soprattutto in alto. E intervenendo così in un regime attualmente di libero mercato. Lo scopo sarebbe chiaramente quello di far pagare meno i commercianti scaricando l’effetto positivo anche sui consumatori con un abbassamento dei prezzi legati a questo tipo di transazione, particolarmente utilizzata oggi per i rifornimenti di carburante. Ma non tutti sono d’accordo: “alcuni economisti - spiegano da Waroncash.org, il sito italiano sui pagamenti elettronici che ha anche lanciato la petizione contro il contante - ritengono infatti, sulla base di dati empirici, che una regolamentazione delle commissioni si trasformerebbe in un aumento dei costi bancari proprio a sfavore dei consumatori. Un esempio tra tutti la Spagna dove tra il 2006 e il 2007 le commissioni interbancarie pagate su tutti i generi di consumo sono calate di oltre 57% permettendo ai commercianti di risparmiare 2,75 mld di euro in 5 anni. Ma i costi per i consumatori sono aumentati del 50% nello stesso periodo”.(ANSA).
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