Un recente post di Mashable si parla di persone che hanno deciso di abbandonare Facebook. Non perché non lo ritenessero potenzialmente uno strumento utile quanto, piuttosto, per una generica paura di perdere la propria privacy nella condivisione delle informazioni, soprattutto nei confronti delle aziende che ne traggono materiale per costruire pubblicità mirate sulle necessità e lo stile di vita dell'utente. Negli Stati Uniti a ottobre c'erano 166 milioni di utenti registrati a Fb e, togliendo i minorenni dal conto finale, resta che circa un quarto degli adulti americani non ha un account. Dopo di che, il post paragona l'utente che rifiuta Fb a quello che rifiuta la carta di credito: in entrambi i casi si ragiona di privacy e di frivolezza: nel caso di una carta di credito, i consumatori spesso ritengono che sia il modo più frivolo di spendere i soldi perché se ne ha meno il controllo. Nel caso di Facebook, gli stessi si lamentano che il social network diventa il modo più frivolo di spendere quel proprio tempo che potrebbe essere dedicato ad altro. Eppure, in entrambi i casi, scegliere di starne fuori comporta maggiori difficoltà per quanto riguarda le proprie necessità di spesa e sociali. Facebook è una sorta di moneta digitale e sempre più spesso avere un account diventa un elemento di valutazione per accedere a un posto di lavoro, oltre che essere una specie di minimo comun comunicatore al di sotto del quale si accendono i campanelli d'allarme (perché non ci sei?). Insomma, posto che i limiti all'intrusione nella privacy vanno sempre più discussi, legiferati e fatti rispettare, in entrambi i casi, quando si comincia a muoversi, viaggiare, conoscere, a guardare dietro l'angolo di casa i pro di un account e di una carta cominciano inevitabilmente a superare i contro.
L’articolo Carte e Fb: gli scettici si assomigliano sempre sembra essere il primo su War on Cash.
Eventuali aggiornamenti...
Nessun commento:
Posta un commento