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martedì 11 dicembre 2012

Paypaljob.blogspot.com: Waroncash.org risponde a Beppe Grillo

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Waroncash.org risponde a Beppe Grillo
Dec 11th 2012, 10:05

A seguito della petizione lanciata da Waroncash.org per chiedere alle istitutioni europee e italiane una lotta al contante più efficace, sono state raccolti numerosi segnali d’interesse da parte dei cittadini e dei media e insieme a questi, anche alcune critiche che, in tutta onestà, ci  saremmo aspettati da molti ma non dall’entourage di Beppe Grillo. Si legge, invece, su Beppegrillo.it un post di Beppe Scienza che si scaglia deciso e forse un po’ scomposto contro la petizione: titolando “l’indecenza delle banche”, sostiene che le banche vogliano colpevolizzare chi usa il contante, salvo poi usare come contrappeso il convegno della Bundesbank a difesa del contante (Bargeldsymposium, Francoforte 10-10-2012). Insomma non capiamo: il prof. Scienza è contro o a favore delle banche? Perché se dovessimo ragionare come lui, potremmo anche pensare che egli difende gli interessi della banca centrale tedesca la quale ha in cassa probabilmente la più grossa fetta del contante d’Europa e quindi la smaterializzazione del denaro un po’ la preoccupa.

Waroncash.org pubblica quotidianamente dal novembre 2010 notizie sul denaro elettronico perché attraverso l’informazione intende diffondere la cultura della legalità e dell’equità sociale partendo da un semplice assunto: non vi è alcuna ragione razionale per preferire il contante perché è costoso, scomodo, pericoloso, favorisce evasione, corruzione e riciclaggio. E questo in assoluto. Ci sono poi paesi dove gli aspetti negativi del contante attecchiscono con più forza e l’Italia è uno di questi, come attestano le tantissime banconote da 500euro che troviamo al confine con la Svizzera, San Marino e Trieste, indispensabili per esportare illegalmente valuta, considerato che un milione di euro con le banconote di grande taglio pesa appena un chilo e mezzo e sta comodamente in una borsa da computer.

Il prof. Scienza si azzarda addirittura in un tentativo di sparigliare scrivendo che il contante è “più comodo, più veloce, più accettato, più rispettoso della privacy, più economico, più trasparente”. Si, per i delinquenti! E fuori di dubbio che sia molto più comodo e più veloce fare una sola operazione per pagare, usando la carta, e non due passando prima dal bancomat; viviamo quotidianamente le relazioni su Facebook e sulla rete senza sentirsi violentati nella privacy, non si capisce perché per i pagamenti si diventa immediatamente più riservati di un inglese; dire che il contante sia trasparente è paradossale, quando tutti ormai sanno che l’unico modo per combattere l’evasione è la tracciabilità, cosa che il cash non permette. Sul fatto che banconote e monete siano più accettate, purtroppo è vero ed è un problema che evidenzia l’assoluta necessità di fare informazione e cultura.

E’ necessario, però, aggiungere due cose che non sono state dette: il denaro contante è costoso e pericoloso. Oltre il 40% delle rapine in banca censite in Europa sono state messe a segno in Italia, senza contare le numerose rapine negli impianti carburante che leggiamo quotidianamente nelle cronache locali. Per gestire poi questa immensa mole di “soldi” (trasporto, sicurezza, conteggio, stoccaggio, deposito, ecc.) l’Italia si accolla un quinto di quanto spende tutta l’Europa, una cifra che si aggira intorno ai 10miliardi di euro che, diviso i 60milioni di italiani fa la bellezza di oltre 160 euro a testa, anche se i dati parlano di quasi 200 euro.

C’è un altro aspetto presente nella petizione e che merita attenzione: le commissioni interbancarie, quella percentuale che il commerciante paga alla propria banca ogni volta che accetta un pagamento con carta. Troviamo molti economisti ed esperti di monetica che cominciano, sulla base di dati empirici, a ritenere che tali commissioni non vanno assolutamente regolamentate altrimenti il sistema crolla e il consumatore ne paga le conseguenze. Prendiamo l’esempio di una grossa catena di supermercati: se le commissioni vengono abbassate per legge, la catena ottiene un risparmio in termini di commissioni e, diminuendo i pagamenti cash, anche in termini di gestione di contante. Pensate che abbasserà i prezzi delle merci? No. E la banca, guadagnando meno in commissioni, dove pensate vada a compensare le perdite? Nei costi del conto corrente. Il sistema di deve regolamentare autonomamente, rispettando sia le regole dei legislatori che quelle di mercato il quale andrà a generare commissioni più basse laddove ci sarà un aumento dell’uso dei sistemi di pagamento.

Non è affatto utile questa continua contrapposizione contante-epaymen-consumatore-banche, riteniamo invece che organizzare un dialogo costruttivo basato sulla conoscenza di dati empirici di paesi virtuosi e paesi con storie fallimentari possa aiutare a trovare il giusto equilibrio ma sempre nel rispetto del consumatore ed è per questo che invitiamo a firmare la petizione che invieremo alla Commissione Europea e a diversi esponenti del Governo Italiano.

L’articolo Waroncash.org risponde a Beppe Grillo sembra essere il primo su War on Cash.

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