Interessante post di Andrea Stroppa sull'edizione italiana dell'Huffington Post. Approfittando della presenza in Italia di Michael Slaby, responsabile della campagna presidenziale di Barack Obama attraverso i social media e il web, ha tirato un po' le somma su quella che viene chiamata Digital Diplomacy, ovvero la comunicazione in rete tra istituzioni e cittadini. "La rete secondo alcuni politici del belpaese è solo Twitter e Facebook, invece contrariamente a questo, il team di Obama ha investito moltissime risorse nei blog, nella registrazione di podcast, in applicazioni mobile, nella cura delle mailing list, in chat online e contest per dare una esperienza digitale completa all’elettore: Obama con i suoi 32 milioni di iscritti su Facebook e i 22,5 milioni su Twitter ha di nuovo confermato" di conoscere e sapere utilizzare la rete non solo come vetrina ma come strumento di relazione costante. In Italia, al momento "gli unici che hanno ottenuto dei buoni risultati, spesso ottimi, sono stati Matteo Renzi, Nichi Vendola e Beppe Grillo, quest’ultimo ufficialmente è solo il portavoce del Movimento Cinque Stelle". La differenza tra Renzi, Vendola e Beppe Grillo "rispetto agli altri è abissale, sia come metodi, come qualità delle tecniche, come numeri. Certo ognuno ha degli stili diversi, Renzi ha dimostrato una grande forza con l’ausilio di potenti slogan, Grillo con post che sanno solleticare il malcontento". Una cosa è certa: "per quanto possano essere competitivi gli staff di comunicazione, deve essere il politico stesso a dimostrare trasparenza, umiltà e correttezza nella vita quotidiana, al di fuori del web, ed è questa forse la cosa che rimane più difficile alla nostra politica".
L’articolo La Digital Diplomacy non è solo Twitter e Fb (come insegna Obama) sembra essere il primo su War on Cash.
Eventuali aggiornamenti...
Nessun commento:
Posta un commento