Dopo il blackout scattato a inizio gennaio su disposizione della Banca d’Italia per la mancanza di alcune autorizzazioni necessarie, bancomat e carte sono stati riattivati in Vaticano grazie alla stipula di un nuovo accordo con una società svizzera, Aduno. Come spiega Il Secolo XIX: "Precedentemente il servizio per il pagamento tramite pos e bancomat vedeva come operatore Deutsche Bank Italia, soggetto di diritto italiano vigilato da Via Nazionale. Nel corso di un’ispezione di vigilanza condotta nel 2010 presso Deutsche Bank Spa, Bankitalia aveva contestato alla banca di prestare servizi di pagamento mediante apparecchi Pos installati nello Stato della Città del Vaticano, extracomunitario, in assenza di autorizzazione". Le banche italiane, infatti, possono operare in uno Stato extracomunitario senza stabilirvi succursali previa autorizzazione della Banca d’Italia. Autorizzazione negata "per assenza in Vaticano di una legislazione bancaria e finanziaria e di un sistema di vigilanza prudenziale, che si aggiungano a quelli per la lotta al riciclaggio". Così è arrivato l'operatore svizzero, extracomunitario, che ha risolto: oltre alle complicazioni per turisti e utenti, le mancate entrate sono state stimate in 30mila euro al giorno.
L’articolo Torna il Bancomat in Vaticano (e vale 30mila euro al giorno) sembra essere il primo su War on Cash.
Eventuali aggiornamenti...
Nessun commento:
Posta un commento