Era il 1953, quando la Coca-Cola importò in Europa dagli Usa i primi 10 distributori della bevanda e da allora, come racconta Panorama, le cose sono parecchio evolute: "Avete presenti i tradizionali distributori di bevande, caffè e snack? Bene, dimenticateveli. Perché si stanno trasformando in veri e propri negozi e ristoranti automatici, tecnologicamente all’avanguardia, riforniti di prodotti di ogni tipo e, soprattutto, aperti 24 ore al giorno. È la rivoluzione copernicana delle vending machine, le macchinette che da anni fanno parte della scenografia di uffici, stazioni, scuole e aeroporti. E che via via colonizzeranno luoghi nuovi, come le strade delle città, le fermate degli autobus, i quartieri residenziali o i grandi condomini. Vendendo giocattoli, gadget hi-tech, prodotti hard e per l’igiene personale, cosmetici, accessori per l’abbigliamento, latte, pasta, giornali. E sempre più piatti caldi e pasti completi, proprio come avviene all’estero, in particolare in Giappone o negli Stati Uniti". Da noi, in Italia, le macchine sono 2,4 milioni, una ogni 25 abitanti e distribuiscono ogni anno oltre 6,3 miliardi di pezzi. Ci sono quelle che alla stazione ti vendono un lettore dvd e altre apparecchiature elettroniche, il vendi merendine ecologiche da palestra, il bancomat dei lingotti d’oro all’aeroporto, il sexishop in formato self che, come quello installato a Milano, ti mette a disposizione vibratori, anelli e creme con l’unico obbligo di inserire la tessera sanitaria per comprovare la maggiore età. E quegli, sconsolanti, piccoli viali chiusi o corner o negozietti in cui t’infili a tarda sera tornando dall’ufficio per scaricarti, in un clonc metallico, la lasagna surgelata da riscaldare al microonde ma in silenzio se no svegli i bambini già a letto, il mezzo litro di latte a lunga per la colazione di domani e il chewing-gum da masticare dopo il pranzo al pugliese che nel panino, come al solito, ci ha buttato dentro troppo aglio. Tutti strumenti che consentono (o presto lo faranno) di pagare con il cellulare e con le carte di credito, che diffondono contenuti pubblicitari e che, presto, saranno capaci di connettersi ai social network per capire i nostri gusti e, di conseguenza, suggerirci sconti e promozioni mirate. E, pure, di guardarci e capire al volo il nostro sesso, l’età e le espressioni del volto come quella vending sperimentale che già nel 2010 regalava gelati in cambio di un sorriso. E, presto, forse, avremo a che fare con vending del Vaticano che ti offrono penitenze e assoluzioni in funzione del peccato che hai selezionato, la macchinetta che per due spicci ti ti fa i complimenti a seconda del tipo di malumore che scorge osservandoti negli occhi, il meccanismo che ti dà una copertura in caso di tradimento coniugale e la venditrice di capri espiatori che offre accesso a una database di soggetti disposti, in cambio di denaro, ad assumersi le tue responsabilità: dalla frode fiscale al falso in bilancio, dall’abusivismo edilizio al plagio, dal furto con scasso al finanziamento illecito ai partiti.
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