Il Piccolo di Trieste racconta la storia di Pinkey Smart, la carta di credito che si attiva con il riconoscimento dell’impronta digitale. Come spiega Paolo Bean, responsabile del marketing in Card Tech: "Noi ci riferiamo principalmente al settore delle smart card per pagamenti in sicurezza, e ci rivolgiamo soprattutto al mercato nazionale, con un business stimato attorno al miliardo e mezzo di euro". Il prototipo è studiato per adattarsi ai sistemi di sicurezza e di lettura delle banche e degli istituti finanziari e viene descritto come sicuro: "Ciò che la rende inviolabile è la sua capacità di riconoscere l’impronta del dito scelto dal cliente come identificativo. Quel che ne fa un prodotto davvero unico, però, è la sua capacità di percepire i segni vitali del soggetto", ovvero non funziona con un dito amputato dal corpo. "C’è un ulteriore valore aggiunto. Se il nostro sistema di sensori è applicato, per esempio, a un palmare contenente dati sensibili, può inserire nel sistema un’attivazione civetta: usando cioè un dito diverso da quello abituale, si possono far comparire schermate fittizie, ingannando così chi vorrebbe costringerci a svelargli i nostri dati".
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