Finiti i tempi, di “dirty cash I want you, dirty cash I need you” come cantavano Stevie Vincent e Michael Walsh perchè oggi sembra che gli Europei non ne vogliano sapere di toccare i soldi. Secondo una ricerca commissionata da MasterCard alla Oxford University, le banconote europee contengono oltre 26.000 batteri, 2.400 dei quali sono contenuti sulle valute di nuovo conio e, quindi, più pulite. A capo del team di ricercatori c’è Ian Thompson, professore di Scienze Ingegneristiche il quale afferma che “gli euro analizzati ospitavano una media di 11.000 batteri, numero sufficiente per trasmettere un'infezione e studi condotti in precedenza hanno indicato la possibilità di contaminazione tramite batteri potenzialmente dannosi, come la famiglia dei Klebsiella1 e degli Enterobacter2, che possono causare malattie agli esseri umani”. Parallelamente all’analisi batteriologica è stata condotta una ricerca in 15 paesi per capire come viene percepito i denaro in termini igienici e ne è emerso che il contante è considerato l'oggetto meno igienico, anche meno del corrimano delle scale mobili, dei tasti dei terminali di pagamento e dei libri delle biblioteche. Infatti, il 57% della popolazione europea ritiene che il contante sia l'oggetto più contaminato, e gli Italiani sono in testa alla classifica, rivelandosi anche più scettici dei loro vicini. Lo studio è il risultato di un sondaggio online basato su tre domande proposto a circa 1.000 individui in ognuno dei seguenti 15 Paesi: Gran Bretagna, Norvegia, Svezia, Finlandia, Danimarca, Germania, Olanda, Belgio, Francia, Svizzera, Austria, Spagna, Italia, Polonia, Russia. Come è stato condotto il test sulle banconote: le banconote sono state tamponate con una special soluzione (PBS) per isolare I batteri; in seguito è stata diluita e inserita in provette nel Tryptic Soy agar Petri dishes, una soluzione in cui i batteri possono crescere. Il Petri dishes è stato poi incubato per 5 giorni a 30oC e il numero di batteri è risultato essere triplicato. Poiché solo l'1% dei batteri può crescere in laboratorio, i risultati sono stati moltiplicati per 100 per avere il numero approssimativo di batteri su ogni banconota. Questa è la pratica standard per quantificare in vitro i batteri dell'ambiente.
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